È bene parlare ai bambini del catechismo del diavolo?

Una volta quando i bambini litigavano e si voleva fare pace andava di moda una sorta di filastrocca di don Bosco con cui ci si dava i mignoli e si recitava:
mannaggia al diavoletto che c’ha fatto litigà, pace pace pace, polenta e patate“.

In qualche modo questa semplice filastrocca in maniera molto essenziale faceva “senti dire” che il diavolo esiste e che non è niente di buono. Oggi anche se cartoni, giochi e serie per bambini contengono riferimenti al diavolo (a volte presentato anche come un personaggio addirittura positiva) si ha tante remore a parlare del diavolo ai bambini. È come se noi adulti ci fossimo convinti che ai bambini bisogna dire solo cose positive e non parlare delle cose negative quasi a volerli tenere lontano da ciò che immaginiamo che non possa essere adatto e così evitiamo anche di parlare del diavolo.

Ma in fondo quando vanno a messa la domenica capita che si imbattano in passi del Vangelo in cui si parla del diavolo. Un modo per parlarne a catechismo potrebbe essere proprio quello di proporre uno dei vangeli come ad esempio Marco 9, 14-29, Matteo 9,22–29, Marco 3,22–30, Luca 11,14–20 e proponendolo alla stessa stregua del Catechismo della Chiesa Cattolica.

Il trucco più sottile di Satana è far credere che non esiste, che è solo una figura di fantasia, o una metafora.

Satana è molto forte e potente, ma è infinitamente inferiore a Dio. “Egli non può nulla contro di me”, ha affermato Gesù (Giovanni 14, 30). Il potere di Satana non è niente paragonato a Dio. Solo Dio è onnipotente.

Catechismo della Chiesa Cattolica

Similar Posts