Insegniamo ai bambini a pregare il rosario

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Un discreto numero di nonne di una volta erano solite pregare con il santo rosario e i nipoti che si trovavano in quei momenti anche se a volte un po’ scocciati o annoiati sapevano che la corona del rosario serviva per aiutare nel computo delle preghiere e a scandire dei momenti.

Da mamma, con i figli oramai in età adolescenziale, con il senno di poi mi rendo conto, di quanto ho poco proposto ( se non per niente) il rosario ai miei figli sin da quando erano piccoli come momento bello e positivo della famiglia e della giornata. È come se avessi dato per scontato che li annoiasse e non l’ ho proposto. Quante cose insegniamo ai nostri figli per farli crescere senza porci il problema di quello che pensano? Se potessi tornare indietro avrei un altro approccio. Essere genitori è meravigliosamente bello ma anche difficilissimo, che si impara facendo e commettendo anche tanti errori. In questa dimensione rientra anche la fede. Spero che ci siano tantissime mamme che leggendo questa mia confessione possano avere quell’approccio propositivo bello. Ora posso solo provare a proporlo a catechismo.

Per la maggior parte dei bambini di oggi la corona del rosario è un oggetto completamente sconosciuto.

Questa novità non la dobbiamo vedere in maniera negativa ma come una nuova sfida. Il catechismo e tutte quelle circostanze in cui si ha a che fare con i bambini/ragazzi possono essere delle bellissime occasioni per presentare in maniera gioiosa la preghiera del rosario. A catechismo di sicuro occorrerebbero più incontri.

In un primo incontro si può mostrare una corona del rosario e indicare semplicemente quali preghiere vengono pronunciate sui vari grani e proporre la “Salve Regina” introducendola come una preghiera scritta da un grande Santo che si chiama S. Bernardo, molto tempo fa, nel 1135, circa 900 anni fa. È la preghiera più conosciuta e usata dopo l’Ave Maria e molto utilizzata dai marinai quando viaggiavano in mare aperto per molti giorni e molte notti, incontrando tempeste e burrasche.

Se lo si deve proporre a un gruppo di bambini la si potrebbe far leggere un pezzettino ciascuno e soffermandosi sul significato di ogni parola: quasi fosse una prelibatezza da far gustare piano piano.

Salve, Regina, (Ciao, ti salutiamo, Tu che sei stata proclamata Regina e della Terra..)
madre di misericordia,
vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
A te ricorriamo,
esuli figli di Eva;
a te sospiriamo, gementi e
piangenti in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra,
rivolgi a noi gli occhi
tuoi misericordiosi.
E mostraci, dopo questo esilio, Gesù,
il frutto benedetto del tuo Seno.
O clemente, o pia,
o dolce Vergine Maria!    

Si potrebbe far realizzare fisicamente una coroncina con una decina del rosario con delle perline, cubetti di pasta, bottoni e qualsiasi altro materiale. Lo si potrebbe far diventare anche un portachiavi da attaccare a uno zaino quasi a farsi accompagnare dalla Madonna anche a scuola. Ai bambini piacciono molto le attività manipolative e un oggetto che loro hanno realizzato mettendo in campo almeno occhi, mani e mente, probabilmente potrà restare più impresso.

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