Pasqua: “Hai sete di vita? Cerca Cristo. Egli ama farsi trovare”

La liturgia della domenica di Pasqua, il giorno liturgicamente più luminoso di tutto l’anno liturgico, ci costringe a fare i conti con il problema della morte e, paradossalmente, con un problema ancora maggiore: quello della vita. La Sequenza di pasqua, il Victimae Pascali Laudes, in una strofa molto suggestiva ci fa cantare: “Mors et vita duello conflixere mirando – Morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello”. È la narrazione che abbiamo sentito in questi giorni di Triduo Pasquale, quando l’autore della Vita si offre e si consegna alla morte per noi. È la nostra esperienza comune: ci fermiamo a riflettere e in un mare di morte e sofferenza scopriamo che, piccola e umile, c’è vita, c’è la Vita.

È l’esperienza di Pietro e il discepolo che Gesù amava, che vanno a trovare il Morto laddove si custodisce la morte e non trovano nulla. Impauriti, non capiranno immediatamente che hanno appena iniziato a vivere della Vita.

È un racconto per certi versi banale, quello del mattino di Pasqua. Poco rumoroso, quotidiano, narrato senza artifici retorici e senza fronzoli: è il pellegrinaggio dell’uomo verso il sepolcro, banale come è banale la vita di molti. Quando i discepoli, qualche ora prima, abbandonarono Gesù, avevano forse intuito che sarebbe andato incontro a morte certa: ma nessuno immagina la vita. Nessuno immagina che quando sta andando a visitare la morte, magari la propria morte – quei luoghi in cui tutti noi moriamo un po’ dentro – proprio lì lo sta attendendo il Vivente e vivificatore.

Circondati da entropia, da disordine, è la Vita che ci spiazza; è la Vita che ci viene incontro sotto le prime sembianze di un’assenza. Quella Vita nascosta in Colui che non muore più, quella Vita da cercare come e più della perla preziosa, del tesoro nascosto.

«Voi siete morti» – dice San Paolo. Se fossimo onesti dovremmo dire: si, siamo morti. E dove è andata a finire la nostra vita? Dispersa in quell’«ovunque tu sia» che va tanto di moda? No, «la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio». Hai sete di vita? Sei stanco di pellegrinare verso la morte – la tua morte? È Cristo che cerchi. Cercalo in te, gioca a nascondino con Lui: egli ama farsi trovare.

«Ma se non sapessi ove cercarMi

non andare vagando inutilmente.

Se veramente tu vorrai trovarMi

in te devi cercarMi alacremente.

Non perdere il tuo centro per cercarMi

ti basterà gridare il Nome mio

che in te verrò, dove potrai trovarMi

senza tardar, per essere il tuo Dio.»

(S. Teresa di Gesù)

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