Oggi sant’Antonio Abate, auguri a tutti coloro che ne portano il nome

Antonio nacque in Egitto, nel 250. Trascorse una vita innocente, fino alla morte dei genitori. Ancora giovane, desiderò obbedire alla parola di Dio e su essa fondare la sua vita. Distribuì le ricchezze ai poveri e si ritirò nel deserto, sulle rive del Mar Rosso. Trascorreva le giornate nel lavoro e nella preghiera. Dure furono le lotte contro le tentazioni e ogni genere di prove, che colpiscono chi si mette alla sequela del Signore.

Dopo anni di preghiera meditativa e battaglie della fede, il suo cuore era purificato, aveva raggiunto la maturità spirituale. Antonio era trasfigurato dalla grazia. Attenuò l’eremitaggio per servire la comunità cristiana, infatti, era in grado di compatire la sofferenza umana e la miseria.

Offrì parole di consolazione e di speranza, consigliava, ovunque metteva pace. Molti vollero imitare il suo stile di vita e si ritirarono, fuggendo il mondo. Egli fu riconosciuto Abate, Padre degli eremiti. Insegnò loro come poter ascoltare la voce di Dio nel silenzio del deserto e come raggiungere i frutti dell’ascesi evangelica: la gioia e la pace. Fu chiamato “l’innamorato di Dio”. La sua fama si era diffusa, studiosi, imperatori, gente comune, tutti cercavano di raggiungerlo per chiedere consigli e guarigioni. Ma, ancor più, si riunirono intorno a lui, nel deserto, molti giovani desiderosi di vita spirituale, che scelsero di essere monaci e intrapresero quel cammino da lui iniziato, ampliandolo. Morì a 106 anni, il 17 gennaio del 356 e fu seppellito in un luogo segreto.

(Dal sito di Frate indovino)

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