L’apparizione di Maria Santissima a Casalbordino

CASALBORDINO. Il Documento storico scritto da don Giuseppe Muzio, figlio di Alessandro Muzio, oggi conservato nell’archivio parrocchiale di Pollutri, racconta dell’apparizione della Madonna nel lontano 11 giugno 1576.


Si riporta, qui di seguito, il testo integrale del registro più antico esistente nella parrocchia San Salvatore di Pollutri, il “Libro unico dei battezzati, morti, matrimoni e confermati del 1601”:

Andando Alex. Mutio di Pollutro vecchio di settant’anni in circa, homo stimato da bene, di bona vita, et timoroso di Dio in giorno di lunodi, festa seconda della santa Pentecoste, undici di Giugno, et festa di S. Barnaba nell’anno 15?? avante la celebratione della Messa con la corona in mano, recitando et dicendo una terza parte del Rosario, essendo in quello molto devoto, per vedere il suo campo di grano, seminato allo piano del laco territorio di Casalbordino, et essendo quasi avvicinato a detto Campo, udì sonare la campana di detta terra di Casalbordino, che s’alzava il santissimo sacramento del corpo di Nostro Signore nella santa Messa s’ inginocchiò devotamente per adorare quel santissimo sacramento come cristiano dicendo; Deh Signore et redentore della generatione humana, che discendesti dal Cielo ha prendere carne humana nel Ventre della gloriosissimo Vergine Maria Madre tua santissima, et rnia principa1issima advocata per atto di vera carità, solo per redimere il gener humano, habbi compassione di me scelerato peccatore: subbito in quello dire gl’apparve la Madre di gratia et di Misericordia dicendogli, deh mio devoto non dubitare, sappi che hier’ sera il mio figliolo unigenito per li molti peccati che si commettono quotidianamente dalli cristiani haveva determinato di distruggere tutto il mondo con la grandine, et tempesta giachè in esso giorno ad hora di vespero si mutò il tempo con grandissimo vento, pioggia etgrandine, che si suspicava che tutti li seminati erano persi, sopragiungendogli, o devoto mio, andate pure allegramente al vostro campo che non vi è danno veruno, tornate poi, et dite al vostro Arciprete che faccia osservare li giorni festivi che per tale causa, alle volte il mio figliolo manda sopra la faccia della terra grandine, tempesta, venti nocivi: detto questo disparve.

Raccontò egli che quanto apparse quello bosco era pieno di splendore et lume, et in esso loco, dove la Regina dei Cieli si fermò, restò asciutto, essendo il terreno fangoso, et bagnato dall’acqua dello giorno precedente: detto Vecchio s ‘alzò in piedi tutto allegro, et contendo et andò à detto campo di grano, dove non vi trovò danno alcuno, et poi tornò alla terra di Pollutro non ritrascendo altrimenti alla sua casa, et andò a trovare il detto Arciporete, che per nome si chiamava D. Mariano Diddono della terra di latessa alle cui parole hebbe credito, et subbito fu avvisato il Molto Reverendo Vicario d’Arbona a quel tempo in Lanciano chiamato D. Gio: Tom Mancino, homo di grande littere, et dottore savio et prudente, et scrittogli il caso successo, subbito senza dare di mora, se ne venne a pigliare informatione della vita di detto Alexandro, et ci esamino genti di Pollutro et anco di Casalbordino, et certificato della bona vita, riconobbe anche il loco asciutto, dove era stata la Madonna santissima et diede ordine, se li fabricasse la Chiesa ad honore suo, essendo esso il primo a buttarci la pietra, creando li procuratori, Geronimo di Geronimo et Giovanni Fatalone di detta terra di Casalbordino, li quali in breve tempo, e nell’istesso anno ferno fabbricare una chiesiola con un’altarino et imagine di detta gloriosissima Vergine Maria, et in piede d’essa imagine vi stava detto Alessandro, come al presente sta, benchè poi detta Chiesa s’ingrandita, alzato lo capo altare, dipingendosi di bellissime figure, oltre l’altre due altari del Carmine et Costantinopoli, et altri ornamenti, dove fiorisce di devotione, et miracoli per virtù d’essa gloriosissima Vergine, la quale sia sempre propitia, et advocata à suoi devoti. 

D. G. Mutio figlio di detto Alexandro, senza fintione ho scritto detto successo di propria mano”.

 

Dal sito del santuario http://www.miracoli.abruzzo.it/

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