Per i 100 anni di Manfredi Fabrizio, donata una “Odigitria” alla parrocchia San Giuseppe

SAN SALVO. Lunedì di Pasquetta la comunità di San Giuseppe ha vissuto un momento molto intimo e particolare. La famiglia Fabrizio in ricordo della nascita del papà Manfredo Fabrizio ha donato alla parrocchia un’ “ICONA MADRE DI DIO ODIGITRIA TRA I SANTI VITO, VITALE, SALVO E GIUSEPPE”. Un’icona che è stata benedetta durante la celebrazione eucaristica delle ore 8.30 dal parroco don Raimondo Artese dopo aver riletto la stori di un uomo sansalvese nato il 12 aprile del 1922 e morto il 2 marzo del 1983.

“Manfredi aveva solo 17 anni quando scelse di arruolarsi in Marina. Era il 1939. Anni difficili. La sua famiglia, viveva in una grande casa in piazza San Vitale, il padre Modesto nato benestante, aveva avuto un tracollo finanziario e  pur conservando ancora diverse proprietà, ha subito insieme alla Madre Vitalina ed ai fratelli Mario e Maria il disagio economico.

Manfredi spinto dalla grande curiosità e voglia di novità intraprese quindi la carriera militare, questa scelta segnò la sua vita per sempre.

Essendo per natura di carattere avventuroso si appassionò molto a quella vita sulle navi, in porti lontani dalla sua città. Ma non ci volle molto per capire che a quella vita mancava qualcosa, e per quello volle condividere questa avventura con il suo amore: Gina. Si sono amati sin da piccoli, quando insieme frequentavano le scuole elementari e la maestra già li vedeva insieme per sempre.

Il lavoro in Marina avrebbe portato Manfredi a trasferirsi ogni tre o quattro anni in diverse città: dagli studi a Pola alle navi di Taranto, poi La Spezia, di nuovo Taranto, e infine la Sicilia, Augusta. In questo tempo Gina gli è sempre stata accanto seguendolo con gioia e grande spirito di adattamento, affrontando insieme a lui le cose della vita con tanta complicità e amore.

Così negli anni sono nati tre figli, una femmina un maschio e poi ancora una femmina.  E nel 1973 dopo 33 anni di lavoro in Marina Militare Manfredi, insieme a Gina e i figli, si ritrasferì a San Salvo, il suo paese, dove tornava tutti gli anni con la sua famiglia a trascorrere le ferie estive.  Aveva fatto ricostruire la grande casa in Piazza per sé e per i suoi figli.

In quegli anni fondò, insieme con alcuni amici, un circolo ricreativo per famiglie, per dare uno stimolo a trascorrere il tempo tutti insieme, si fecero gite e feste. Poi venne il tempo della politica, le riunioni di partito, gli incarichi come assessore nella giunta comunale, la festa di San Vitale, il ‘mausarille’ al circolo, gli amici e i parenti a trascorrere le serate a casa, le feste in piazza, i solitari di carte guardando il mare all’orizzonte.

Manfredi, mio padre, amava il rispetto, la matematica, l’attualità. Amava il mare e aveva il sorriso negli occhi, ha cresciuto ed educato noi figli alla passione e all’amore per la vita, al rispetto del lavoro, all’apprezzare le persone e le cose, a essere ottimisti, all’impegno negli studi e a non avere paura, di niente!

Nostra mamma Gina e noi figli, nella ricorrenza del centenario della nascita, vogliamo ricordarlo ad amici e parenti e farlo conoscere a nipoti e pronipoti, grati e felici di averlo avuto accanto. Annalina Fabrizio

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