Ministero del catechista, occasione di “annuncio” alle nuove generazioni?

L’11 maggio 2021, papa Francesco ha istituito ufficialmente il ministero del catechista con la lettera apostolica “Motu proprio”. Sarebbe bello se questo ministero diventasse il motore di un atto rivoluzionario e kerigmatico che aiuti le nuove generazioni ad intraprendere una relazione d’amore autentica con Cristo Signore.

Un sentire comune della maggior parte delle parrocchie è l’abbandono della Chiesa dopo l’ottenimento del sacramento della prima comunione e/o della cresima. Oggi più che mai urge un nuovo approccio all’annuncio delle fede ai più giovani.

Francesco afferma che la presenza del catechista “si rende ancora più urgente ai nostri giorni per la rinnovata consapevolezza dell’evangelizzazione nel mondo contemporaneo, e per l’imporsi di una cultura globalizzata, che richiede un incontro autentico con le giovani generazioni, senza dimenticare l’esigenza di metodologie e strumenti creativi che rendano l’annuncio del Vangelo coerente con la trasformazione missionaria che la Chiesa ha intrapreso”.

Sarebbe bello se nel catechismo si desse più valore alla preghiera personale, all’invocazione dello Spirito Santo, al gusto del nutrirsi costantemente della Parola di Dio e della santissima Eucarestia. Il valorizzare la preghiera personale potrebbe aiutare le nuove generazioni a percepire Dio non come un giudice o come un “essere” lontano ma come un amico, un padre, un fratello che li ama in maniera incommensurabile e che in virtù di questo amore è sempre con loro.

Come ha sottolineato papa Francesco in “Motu Proprio”, per parlare di Cristo in maniera kerigmatica occorrono degli “innamorati” di Dio disposti ad entrare nella dimensione di una formazione permanente perché più conosci Cristo e più ti accorgi che hai ancora e sempre tanto da imparare: Il catechista è nello stesso tempo testimone della fede, maestro e mistagogo, accompagnatore e pedagogo che istruisce a nome della Chiesa…Un’identità che solo mediante la preghiera, lo studio e la partecipazione diretta alla vita della comunità può svilupparsi con coerenza e responsabilità. È bene che al ministero istituito di catechista siano chiamati uomini e donne di profonda fede e maturità umana, che abbiano un’attiva partecipazione alla vita della comunità cristiana, che siano capaci di accoglienza, generosità e vita di comunione fraterna, che ricevano la dovuta formazione biblica, teologica, pastorale e pedagogica per essere comunicatori attenti della verità della fede, e che abbiano già maturato una previa esperienza di catechesi”.

http://www.vatican.va/content/francesco/it/motu_proprio/documents/papa-francesco-motu-proprio-20210510_antiquum-ministeriu

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