“Luce che cade dagli occhi” – La Presentazione al Tempio e il dono della speranza

(Commento al Vangelo di don Erminio Di Paolo)

Nel cuore del Vangelo di Luca (2, 22-40) si illumina la scena della Presentazione di Gesù al Tempio: un momento in cui l’antico e il nuovo si intrecciano in un gesto di offerta e di rivelazione. Maria e Giuseppe, nella loro obbedienza alla Legge, portano il Figlio al Tempio di Gerusalemme, ma è Dio stesso che, attraverso l’incontro con Simeone e Anna, manifesta la vera identità del Bambino: “luce per rivelarti alle genti” (Lc 2 ,32).

Simeone, l’anziano giusto, lo attendeva da tempo, portando negli occhi la nostalgia della promessa. Ed ecco che, stringendo il piccolo Gesù tra le braccia, esplode in un canto di liberazione: la sua attesa non è stata vana, il suo sguardo si riempie di luce, la sua vita si compie nell’abbraccio di Dio. Anche Anna, la profetessa, anziana ma non spenta, scorge in quel Bambino la speranza nuova e la proclama a chi attendeva la redenzione.
Questa luce, fragile eppure destinata a illuminare ogni ombra, risuona nelle parole di Luce (Tramonti a nord est), canzone dell’artista Elisa Toffoli, anno 2001:
“Anche se dentro una lacrima, come un sole e una stella
Luce che cade dagli occhi, sui tramonti della mia terra 

Su nuovi giorni…”
Anche nella lacrima della vita, anche nel tramonto delle speranze, la luce di Cristo non si spegne, ma si fa strada nei cuori aperti all’ascolto. Simeone e Anna ci insegnano che l’attesa non è mai inutile, che la speranza ha il volto di un Bambino e che la luce di Dio non si impone, ma si dona, delicata come il bagliore di una candela.

Nel cammino verso il Giubileo del 2025, che ci invita alla riscoperta della speranza e della misericordia, questa festa della Candelora ci ricorda che siamo chiamati a essere “luce del mondo” (Mt 5,14). Il Cristo che contempliamo oggi nelle braccia di Simeone è la fiamma che ci precede e ci guida, nelle notti dell’anima e nei giorni della storia.
“Siamo luce che cade dagli occhi, sui tramonti della mia terra
Su nuovi giorni…”
Che questa luce ci trovi pronti, come Simeone e Anna, a riconoscerla e a testimoniarla nel mondo.

don Erminio Di Paolo

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