I miei dolci ricordi da bambina sulla domenica delle Palme

A volte sembra quasi che la nostra natura umana ci spinge a dare per scontato tutto ciò che viviamo nel nostro presente. E spesso ci accorgiamo veramente del loro valore quando vengono a mancare.

Sono quattordici anni che mia mamma è tornata alla Casa del Nostro Padre Celeste e anche se per non soffrirne la mancanza umana, quasi inconsciamente ho purtroppo rimosso moltissimi ricordi.

Ma ci sono dei giorni e dei momenti particolari in cui i pochissimi ricordi che ho ancora tornano prepotentemente a galla come se appartenessero a questo “istante” e non diventano più momenti di sofferenza e di nostalgia ma diventano dei dolci ricordi. Ieri interloquendo con una mia carissima amica mi ha ricordato quanto mi manca la possibilità di andare a mangiare nel giorno della festa a casa di mia mamma e trovare tutto già pronto. Manca in particolare quella gioia di una mamma di preparare qualcosa di buono per te.

La domenica delle Palme in particolare mi riporta a un ricordo molto semplice e dolce: quando noi figli eravamo bambini e mamma e papà ci preparavano le “frasche d’alive” (grandi rami di ulivo) addobbati con tutti i fiori che avevamo in giardino (solitamente era uno di ogni colore tra quelli disponibili sia piantati che spontanei) e nastrini. Finché eravamo bambini dimenticavamo quello degli anni precedenti e ogni anno ci sembrava una grande novità.

Se avete ancora i vostri genitori in vita che vi aspettano a casa con gioia per gustare con voi la domenica delle Palme non dateli per scontati ma ringraziate Dio per averli ancora con voi e riempiteli del vostro affetto e se avete figli continuate a regalare questi dolci ricordi legati a quel simbolico ramo di ulivo benedetto.

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