Grazie a chi fa il proprio lavoro con passione e professionalità

Cosa resterà di noi un giorno? Di sicuro tutto ciò che abbiamo potuto generare non solo inteso come figli ma soprattutto in amore. La nostra vita è fatta di una miriade di “missioni” che siamo chiamati a svolgere in ogni istante della nostra vita. Ognuno sceglie il come e l’animo con cui portare a termine le nostre piccole e grandi missioni.

E quando si ha a che fare con la vita umana quella missione diviene anche una vocazione incredibile se la si sa cogliere per quella che è. Tutti coloro che hanno a che fare con il mondo sanitario vive questa dimensione.

Spesso purtroppo si parla di malasanità ma è bello incontrare chi sa sfatare questo mito e dare segno non solo di professionalità ma soprattutto di una grande umanità e chiamarli per nome perchè scelgono di fare il proprio lavoro “amando” ciò che fanno. Tra i tanti angeli che si possono incontrare in questo mondo ci sono la dottoressa Farina, Teresa Pelusi, della guardia medica di San Salvo Marina, il dottor Bogias Saki, l’autista soccorritore Michele Montechiari e la w.f Frine Tuma del pronto soccorso di Vasto. Nel frattempo che somministravano una flebo a un sedicenne che erano corsi a soccorrere raccontavano degli squarci di drammi di Covid che avevano vissuto nel loro lavoro: un papà trentottenne di due figli, due dottoresse e un’amica che avevano perso la vita. “Abbiamo soccorso anche tanti giovani che come gli altri giungevano con una vera e propria fame di aria. Una fame che a volte si placava intubandoli e se poi avevano necessità di andare in rianimazione non sapevamo se li avremmo rivisti vivi“.

E poi c’era Ernesto che aveva una grande capacità di tranquillizzare chi era in ansia.

Grazie per l’umanità che mettete nel vostro lavoro e tanti auguri al dottor Bogias Saki per il secondo figlio che deve ancora “arrivare”.

Nella foto Bogias Saki, e l’autista soccorritore Michele Montechiari e w.f Frine Tuma.

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