Gesù, un trasgressivo nella forza amante di chi non conta

(Commento al Vangelo di don Ermino Di Paolo)

Il Vangelo presenta l’incontro di Gesù con un lebbroso e l’atto salvifico con cui il Cristo lo guarisce. Le parole e gli atti “sacramentali” rivelano la divinità di Gesù, il suo vincere la morte fino a “toccare” con amore l’umanità peccatrice.

Che bello questo Gesù che per restituire vita, speranza, dignità osa sconfinare nella libertà dell’amore! Affascina questo Gesù che, mosso a compassione, non indugia a compiere un gesto semplice ma proibito, di “combattiva tenerezza“: toccare il lebbroso, creando probabilmente un certo sconcerto in chi gli stava attorno.

Avvicinarsi, stendere la mano, toccare, guardare negli occhi, ascoltare il grido del cuore…Tutti gesti dirompenti nella loro semplicità e umanità, ma anche trasgressivi nella forza amante e liberate che permette a chi non conta, di sentirsi riconosciuto, rispettato, amato e riconsegnato al futuro.

Anche a noi è chiesto oggi di vivere le “trasgressioni” del lebbroso e di Gesù, il cui amore fa andare oltre le convenzioni, fa superare i pregiudizi e la paura di mescolarci con la vita dell’altro.

Essere discepoli del Signore ci spinge a farci carico del dolore, del bisogno, del desiderio dall’altro a partire dalla nostra povertà e fragilità e così liberarci dall’illusione di poter essere cristiani senza essere umani.

Assumiamo lo stile di Cristo!
Don Erminio Di Paolo

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