Fra Emiliano: “Chi crede, non è mai solo”

Un itinerario in tre tappe da pochi minuti ciascuna che ruota attorno alla riscoperta della preghiera silenziosa. È la proposta del cappuccino, rettore del Santuario della Vergine del Silenzio di Avezzano, istituito nel 2020 nella cittadina abruzzese per volere di Papa Francesco.

Il silenzio è “la lingua di Dio” ed è anche “linguaggio dell’amore”, ribadisce Papa Francesco nella prefazione del volume edito da Effatà. Affermazioni che il Pontefice ripete spesso e che hanno ispirato anche questa iniziativa articolata in tre puntate da cinque minuti ciascuna dedicate rispettivamente all’ascolto, alla solitudine e al discernimento.  “L’obiettivo – dice fra Emiliano – è invitare a ricoprire il valore della preghiera silenziosa”. Inclini al “pettegolezzo” e ad un uso malsano della parola – prosegue – dobbiamo esercitarci al “silenzio”, che è innanzitutto una forma di “carità” verso il fratello. Ed è anche la condizione necessaria per metterci in sintonia con Dio, per comunicare con Lui.

La solitudine

La solitudine è luogo privilegiato dell’incontro di Dio. “Chi crede, non è mai solo”, ribadisce fra Antenucci citando le parole di Papa Benedetto XVI, pronunciate nell’omelia d’inizio del suo ministero petrino. Per il cappuccino “la solitudine, se accolta e accettata, è amica della nostra vita ed aiuta nella crescita. Il nostro spazio interiore, in questo caso, è riempito di Dio. Ma quando la solitudine induce a riempire il vuoto con surrogati e dipendenze, diventa negativa”. Cosa fare dunque? Il consiglio di fra Emiliano è di nutrirci di bellezza e di bontà.

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