Conflitti

Seconda settimana del Tempo Ordinario – Sabato

Commento al Vangelo di Marco 3,20-21

A cura di Don Giovanni Boezzi

Carissimi, talvolta una scelta decisiva, di amore e di giustizia, ci fa paura. Ci fa sembrare originali e strani di fronte agli altri. Quelli più vicini a noi non vorrebbero vederci diversi rispetto a modelli quotidiani in cui si smussa il bene; altri, specie se dotti e importanti, si fidano piuttosto di posizioni raggiunte e controllate, in cui essi stessi si sono collocati, così Gesù ha contro di sé la sua stessa famiglia (v. 21).

Come potremmo noi, che vogliamo essere legati a Gesù, superare questi conflitti, quando essi emergono dalla composizione stessa degli ambienti in cui ognuno vive? Occorre meditare attentamente, interiorizzare in lunga e silenziosa contemplazione, Gesù stesso, che per primo, non ha potuto non patire anche in ciò la sua realtà umana. La passione di Gesù è anche la sua stessa vita, condotta nelle condizioni normali in cui vivo io stesso e che entrano continuamente in conflitto con il mondo. In esso l’ingiustizia, in un ricorrente processo di autogiustificazione, troverà sempre dei binari in cui scorrere, in un viaggio apparentemente confortevole e senza scosse.

Fa, o Signore che capiamo, nella tua vita e nelle tue risposte alla vita, una strada vera, da percorrere al di fuori di queste rotaie obbligate, in cui il genuino senso delle cose è tante volte sottaciuto a favore di molte menzogne obbligatorie.

Forse tu ci indichi in questo brano anche la forza della tua presenza, di cui non dobbiamo dubitare. Noi vogliamo essere la tua famiglia, e tu la nostra, dove si ha il coraggio della volontà di Dio, protesi a ciò che è buono e giusto.

(Silvano Fausti)

Oggi prego con il Salmo 46 (47).

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Dal Vangelo secondo Marco (3,20-21)

In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».

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