Non possiamo amare Dio se non amiamo anche il fratello che ci ha deluso o offeso

(Commento al Vangelo di don Raimondo Artese)

In quel tempo i dottori della legge avevano estratto, dai libri biblici, una lista di 613 precetti, che tutti dovevano rispettare. Quella domanda, che rivolgono a Gesù, era frequentemente fatta dagli ebrei, per capire quale fosse il più importante.

Ma Gesù, nella sua grande semplicità, rispondendo alla domanda provocatoria, ribadisce il comandamento più grande: amare Dio sopra ogni cosa. Ma mette in evidenza che non basta solo la verticalità dell’amore ma occorre anche l’aspetto orizzontale. Cioè che non possiamo amare Dio se non amiamo anche il fratello, che non è solo quello che ci aiuta e ci è vicino, ma anche il fratello che ci ha deluso o offeso.

Gesù vuole dirci che il rapporto tra me e l’altro ha bisogno di un terzo, cioè del metro di riferimento che è la presenza di Dio. Per questo Gesù non si limita a chiederci l’amore del prossimo, come amiamo noi stessi, ma lo fa precedere dal comandamento di amare il Signore «… con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente». Cioè che Dio ci ha amato con tutto sé stesso ed è Lui che mi rivela chi sono fino in fondo e cosa valgo.

Quando ero nulla mi ha voluto, quando ero insignificante, e per gli altri non idoneo, Lui mi ha scelto e chiamato.
Questo non vale solo per me sacerdote ma anche per te, che stai leggendo, perché ogni essere umano è chiamato a fare questa esperienza d’amore con Dio perché, amare significa corrispondere alla sua alleanza e scoprire, giorno dopo giorno, come sei prezioso ai suoi occhi. Qui sta il senso del nostro vivere la fede, che non sono devozioni, ma riconoscere l’amore che viene da Dio e viverlo nel vivere l’amore, non solo verso Dio, ma anche verso gli altri esseri viventi e la natura.

Ed io rileggendo la mia storia come posso dire di aver amato Dio e il prossimo? Quante volte non sto vicino a chi ha momenti tristi e preferisco guardare la Tv?
Signore, ci hai detto “Amerai…” insegnami a smettere di pensarlo al futuro e aiutami a trasformarlo in indicativo presente: io amo, tu ami,… Per me è difficile, aiutami a viverlo perché così potrò essere per sempre con Te. Amen

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