Il dono della speranza

(Commento al Vangelo di don Matteo Gattafoni)

Siate “pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi”. È questo l’invito che San Pietro nella seconda lettura fa a ciascuno di noi in quest’ultima domenica in cui celebriamo a distanza. È una esortazione alla speranza.

Ma qual è la speranza che è in noi? Bisogna forse cercarla? Oppure basta sperare che si esca presto da questa dolorosa Pandemia? In effetti, è forse quasi retorico parlare di speranza anche in questo tempo che viviamo. È una parola che alcune volte sembra comparire come l’ultima spiaggia di chi ha esaurito tutte le possibilità a sua disposizione.

Ma è proprio così? No, la speranza non è qualcosa da invocare quando sembra tutto perduto, ma è l’atteggiamento del cristiano che ogni giorno si sente accompagnato dal Signore e sa che, anche se arriveranno tempi brutti, Dio resterà accanto all’umanità. Sperare è allora la capacità di vivere con fedeltà nella gioia, è l’atteggiamento di fede nel Signore che guida e sorregge sempre i nostri passi non lasciandoci mai soli.

La situazione in cui si trovano i discepoli al momento di quell’ultima cena, che contestualizza le parole del Vangelo di oggi, ci dice che anche i discepoli hanno dovuto imparare a sperare. Essi temevano di rimanere orfani. Orfano è, più in generale, chi è privo di presenze che garantiscono il carattere buono e affidabile del mondo e della vita. Senza queste presenze, senza questi punti di riferimento, ci si sente smarriti. E oggi, se ci guardiamo intorno, chi ci garantisce questo carattere affidabile del mondo? Il senso di insicurezza che ci abita dipende da chi o da cosa? Gesù promette ai suoi e, oggi a noi, che non li lascerà orfani. Sarà lo Spirito Santo ad offrire loro questa presenza consolante. E lo Spirito verrà se osserveranno i comandamenti. Ma lo facciamo?

C’ è  infatti una sensazione di sconforto, di orfanità che avvolge gran parte di umanità. Una desolazione che arriva nella nostra storia anche perché non curiamo più la nostra vita spirituale. Ci sono tristezze che sono frutto di un mettere da parte Dio più che di accadimenti esterni negativi. E mettendo Gesù da parte si perde la capacità di sperare.

Ecco allora che Gesù ci promette un dono di consolazione che rende la speranza motore di ogni speranza. Crediamoci! Per questo chiediamo al Signore questo dono.

Signore Gesù,

tu sei la speranza che non ci deluderà mai. Aiutaci a tenere sempre fissi gli occhi su di Te per non sentirci mai perduti e orfani.

Con Te al nostro fianco saremo capaci di superare e vincere questa Pandemia.

Ti preghiamo, fa’ che possiamo riscoprire il senso e la bellezza dei tuoi comandamenti, non come una imposizione ma come la strada bella da seguire per la libertà e la felicità.

Donaci lo Spirito Santo perché sia lui a confermarci nella fede e nella speranza. Amen.

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