Signore, aiutami a vivere l’amore che mi doni

Commento al Vangelo di don Raimondo Artese

Colui che chiede: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?» forse spera di essere nel numero degli eletti e capire quanti sono come lui.
Gesù dicendo: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta …» vuole dirgli che la salvezza non è un premio che si conquista per meriti ma per la dimensione che scopriamo nell’accogliere la presenza di Dio in noi.

Anche noi forse crediamo che per stare alla presenza di Dio dobbiamo fare sacrifici, preghiere e avere tante virtù.
La porta è stretta perché dobbiamo essere liberi del superfluo (illusioni, ipocrisie, ecc.), non pensiamo di poter comperare la benevolenza di Dio con le nostre azioni o con il nostro impegno, perché la salvezza è un suo dono.

Anche la Salvezza, come tutte le cose grandi nella vita, hanno bisogno di giusta motivazione e di buon allenamento, proprio perché essa è un dono di Dio e solo se ne siamo consapevoli riusciremo anche ad essergliene grati.

Molti fanno finta di essere vicino a Dio: sfruttano la generosità, se ne approfittano dei contesti, e ci sono solo quando conviene. Ma non basta “farsi vedere” per essere salvati; occorre avere il cuore puro, cioè fare le cose in modo interessato, solo perché è giusto e non perché pensiamo di avere un contraccambio.

Ed io come vivo le mie giornate? Mi chiedo perché faccio quello che faccio? Quante volte sono ipocrita?
Signore, aiutami a vivere l’amore che mi doni e possa riceverlo in tutta gratuità e restituirlo con la stessa disponibilità a tutti coloro che metti sul mio camino senza fare alcuna discriminazione. Amen

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