Il significato del Giovedì Santo e gli appuntamenti a San Salvo

Il Giovedì Santo conclude la Quaresima iniziata con il Mercoledì delle Ceneri e dà il via al Triduo Pasquale che liturgicamente, anche se dilatato in tre giorni, è un’unica celebrazione nella quale  si commemora la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù.

A San Salvo gli appuntamenti del Giovedì Santo 2023 nelle tre parrocchie sono:

  • 8.15: Lodi Mattutine (Addolorata)
  • 10.00 messa crismale celebrata a Chieti
  • ore 16.00 I Ragazzi incontrano…(San Giuseppe)
  • ore 18:00 accoglienza oli, santa messa e lavanda dei piedi (San Salvo marina)
  • 18.30: S. Messa “in Coena Domini” (San Nicola)
  • 19.00 S. Messa nella Cena del Signore (San Giuseppe)
  • dalle ore 21.00 adorazione comunitaria San Salvo marina
  • 22.00 – 23.00: Ora santa di Adorazione Comunitaria (San Nicola)
  • adorazione individuale fino alle ore 24 San Salvo marina

Il Giovedì Santo si caratterizza con due distinte celebrazioni liturgiche, una al mattino celebrata dal vescovo in cattedrale, con la quale viene consacrato il sacro crisma, cioè l’olio benedetto che verrà utilizzato durante l’anno per i Sacramenti del Battesimo, Cresima e Ordine Sacro e gli altri tre oli usati per il Battesimo, Unzione degli Infermi e per ungere i Catecumeni. A tale cerimonia partecipano solitamente tutti i sacerdoti e i diaconi della diocesi.

Nel tardo pomeriggio ci sarà la celebrazione della Messa in “Coena Domini”, cioè l’ “Ultima Cena del Signore”,  che Gesù tenne insieme con i discepoli “che Egli amava” prima dell’arresto e della condanna a morte.  Un rituale tipico della Messa del Giovedì Santo è la “lavanda dei piedi”, un rito che  ricorda l’episodio descritto nel vangelo di Giovanni

All’epoca di Gesù la lavanda dei piedi era un grande segno di ospitalità ed era un dovere dello schiavo verso il padrone, della moglie verso il marito, del figlio verso il padre. Veniva effettuata con le modalità descritte da Giovanni nel Vangelo in cui racconta che Gesù lavò i piedi ai suoi discepoli. 

“….Gesù …..si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto….Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi”.

Dopo la messa in “Coena Domini” ci sarà la reposizione dell’Eucaristia in un angolo adornato ad hoc, che sarà meta di devozione e adorazione fino a tarda sera e per tutto il giorno dopo, finché non iniziano i riti del pomeriggio del Venerdì Santo. Tutto il resto viene oscurato, in segno di dolore perché inizia la Passione di Gesù e ci sono dei segni esteriori che caratterizzano questo giorno:

  • le campane smettono di suonare
  • l’altare diventa disadorno
  • il tabernacolo è vuoto e viene lasciato con la porticina aperta
  • i Crocifissi sono coperti.

Un’antica tradizione popolare legata al Giovedì Santo, ancora oggi molto vissuta, è la cosiddetta visita ai sepolcri, che consiste nel fare il giro delle chiese e fermarsi a pregare davanti ai tabernacoli. Solitamente questi altari sono addobbati con “Lë seppiluchë”, cereali fatti germogliare al buio in modo che gli steli che spuntano siano di colore quasi bianco e che poi vengono ornati con fiori e nastri colorati. 
A San Salvo, generalmente, gli altari che vengono addobbati per l’occasione sono nella chiesa di San Giuseppe, San Nicola, “Risurrezione N. S.G.C.”, il Calvario, Madonna delle Grazie e Chiesa di San Rocco.​

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