Festa Ognissanti: occasione per lucrare l’indulgenza per se stessi o per le anime dei defunti

Il giorno di Ognissanti, festività cristiana e civile, celebra la gloria e l’onore di tutti i Santi canonizzati e non ed è popolarmente considerato l‘onomastico delle persone il cui nome non compare nel calendario cristiano. Il calendario pre-conciliare prevedeva anche una veglia e un’ottava.

I santi  sono dei modelli di vita che hanno vissuto la fede in maniera esemplare e come dice, Papa Francesco «esiste una comunione di vita tra tutti coloro che appartengono a Cristo. Una comunione che nasce dalla fede». Molti sono i testimoni di questi tempi che hanno scelto di vivere il proprio quotidiano alla luce del Vangelo. Spesso le storie di questi santi sono molto avvincenti. La conoscenza (soprattutto per i bambini e i giovani) di come hanno vissuto delle persone che poi sono state canonizzate come San Francesco, San Pio, san Papa Giovanni Paolo II, i coniugi Beltrami-Quattrocchi, Madre Teresa di Calcutta, Chiara Badano e tantissimi altri, potrebbe essere un attraente messaggio cristiano ed un invito a: vivere con e per amore, diventare ‘sale’ che dà sapore ai luoghi dove ognuno vive.

Gli effetti della presenza di questo importante ‘alimento’ sono: la pace, la comunione fraterna, la professionalità, il rispetto profondo per ogni persona con cui si entra in contatto.

La festa di Ognissanti è occasione per lucrare la santa indulgenza plenaria per se stessi o per le anime dei defunti, ma non per altre persone viventi sulla terra. Per ottenere l’indulgenza occorre, oltre lo stato di grazia, la visita a una chiesa o a un cimitero è necessario: la confessione sacramentale; ricevere la SS.ma Eucaristia (è meglio certamente riceverla partecipando alla S. Messa; ma per l’Indulgenza è necessaria solo la S. Comunione); pregare secondo le intenzioni del Sommo Pontefice (solitamente Padre Nostro e Ave Maria)

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