Come è nata la festa e la devozione di santa Lucia a San Salvo

SAN SALVO. Il 13 dicembre sarà un’ occasione di festa in onore di santa Lucia, la santa protettrice della vista.

L’evento (leggi) è stato organizzato dalla parrocchia di San Nicola vescovo ed è questo il secondo anno.

La statua di santa Lucia è stata voluta da don Piero Santoro, ex parroco della chiesa di san Nicola e attuale vescovo della diocesi di Avezzano che aveva una devozione particolare per questa santa soprattutto dopo il padre rimase vittima di un incidente ad un occhio negli anni in cui gestiva un negozio a Vasto.

Don Piero, poi, aveva avuto occasione di constatare quanto fosse grande la devozione per Santa Lucia negli anni di seminario trascorsi a Verona. Mentre si stava costruendo la chiesa nuova, questi discorsi sono usciti fuori durante un gruppo adulti di Azione Cattolica. Uno di loro, Pippo Circo, allora dipendente dell’Agip di Montalfano poi rientrato in Sicilia ed originario di Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa, si rese disponibile ad affrontare le spese per la realizzazione di una statua di Santa Lucia da collocare nel nuovo tempio. Sulla base della statua è apposta questa scritta:

Un peccatore offre alla comunità e chiede una preghiera

La statua fu commissionata allo scultore Giuseppe Stufflesser, di Ortisei, autore anche del Cristo Risorto sospeso sull’altare, della statua della Madonna e della nuova statua di San Nicola.

All’inizio degli anni novanta avvenne un particolare curioso. La statua era collocata all’interno di una teca posizionata dove attualmente c’è l’uscita dello scivolo dei disabili. “Dopo una settimana di forti piogge, c’erano state infiltrazioni d’acqua dal soffitto, e la teca si era inzuppata d’acqua. Si era reso necessario, quindi, spostarla di qualche metro per consentire la riparazione del soffitto e lasciare aperta la porta a vetro anteriore per far circolare l’aria e asciugare velocemente la teca. Ogni giorno, all’apertura della chiesa, ai piedi di Santa Lucia trovavamo appisolato un gatto che si intrufolava la sera e si andava a posizionare in quel cantuccio per passare la nottata tranquillo. Dopo un po’ di tempo la teca è stata chiusa nuovamente ed il gatto non si è più visto.” ha raccontato Fabrizio Ciurlia.

Di seguito l’intervista rilasciata da Don Beniamino Di Renzo il 9 dicembre 2018 su come è nata questa festa a San Salvo.

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