“Un invito per gli invitati a “una Prima comunione”

Che cos’è la festa di una Prima Comunione? Al contrario di ciò che pensa una buona fetta di persone, è una festa di “comunità” e non di gala.

Il cuore della festa risiede nella celebrazione in cui i bambini ricevono per la prima volta non un semplice pezzo di ostia ma una persona in carne e ossa.
Tutto il resto può essere semplice vanità se non vissuto dando il giusto peso a ogni cosa. Una festa spogliata del motivo per cui si fa festa non ha senso.

Sarebbe bello se ogni invitato, anche solo per un’ora sola, volesse entrare a far parte della comunità che in quel momento lo sta accogliendo con raccoglimento e atteggiamento di ascolto e rispetto.

Nessuno è obbligato a credere: Dio in primis ci ama così tanto che ci lascia liberi di scegliere se amarLo o meno.

Ma se non credi e sei un invitato a una prima comunione (o a un battesimo, una cresima, un matrimonio, o stai partecipando a un funerale) sarebbe cosa buona e giusta rispettare il luogo dove ti trovi, il parroco (il padrone di casa) che sta celebrando, il coro che ha provato ore e ore per aiutare con il canto tutta l’assemblea a pregare, le catechiste e tutti i fedeli presenti che invece vogliono ascoltare e partecipare.

Non è una festa di gran galà ma è una festa di “Famiglia” e quindi anche nell’abbigliamento scegli dei capi adeguati all’occasione. Considera sempre che la vera eleganza non è mai ostentazione del corpo e non è il corpo (che per il credente è Casa di Dio) che veste i vestiti ma sono i vestiti che servono a vestire il corpo.

Nonni, genitori, zii, amici, per favore, non usate i bambini per trovare una scusa per uscire dalla chiesa creando confusione e distraendo tutti, o il dover loro aggiustare per forza il colletto…capelli…..accarezzarli a tutti i costi…

Se già sapete che non avete la pazienza di restare fermi ad ascoltare per tutto il tempo, restate fuori. Nessuno ve ne farà una colpa.

C’è una persona di famiglia, un amico, parente che non vedete da un po’? Il tempo della celebrazione non è il momento giusto per andarlo a salutare, aspetta che finisca il canto finale e poi vai a salutarlo.

La celebrazione non è il luogo e il momento per scambiare qualche parola con il tuo vicino di banco, sedia, .. Se proprio ti devi muovere dal tuo banco, fallo con discrezione.

Se non riesci a rispettare queste semplici regole di buona educazione ma soprattutto di rispetto a partire dalle persone che ti hanno invitato e in primis del vero festeggiato, non entrare neanche in chiesa. In prossimità di una chiesa c’è quasi sempre un bar vai lì aspetta pazientemente che finisca la celebrazione e poi ti unisci agli invitati oppure se non c’è o no vuoi andare in un bar attendi fuori dalla chiesa ma non in una prossimità tale che le tue chiacchiere possano essere motivo di disturbo.

E se la maggior parte si comporta così non ti adeguare alla massa ma sii tu a fare la differenza !

Come ti sentiresti se tu stessi in un luogo che reputi importantissimo e dove vorresti sentire ogni sillaba e invece ci sono altri che con il loro vociare te lo impediscono? La libertà dell’uno trova il limite sempre dove inizia quello dell’altra.

Rispettare gli altri significa in primis rispettare te stesso e di riflesso Dio.




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