Oggi giornata di preghiera per le vocazioni

(Don Raimondo Artese)

La giornata di preghiera per le vocazioni ci ricorda che la vocazione è un dono e una grazia ma è l’incontro con Gesù, se vero e profondo, che cambia la vita di ciascuno di noi, in modo particolare di coloro che Egli riconosce come discepoli, una scelta totalitaria, come la chiamata al sacerdozio o alla vita consacrata non cambierà solo la vita di coloro che sono chiamati ma anche delle loro famiglie. La scelta di lasciare tutto per seguire Gesù è ancora oggi una scelta contro corrente che desta molto spesso scalpore.

Nel breve brano di oggi Gesù realizzerà quanto detto finora: morendo in croce e risorgendo dimostrerà di essere una sola cosa con il Padre, che non è un Dio che vuole obbedienza e minaccia chiunque non lo ascolti, ma un Dio che è un Buon Pastore per le sue pecorelle.
Oggi questa immagine può sembrarci quasi fastidiosa, perché associamo il gregge a un insieme di persone tutte uguali, prive di personalità, ingenue, che seguono il primo che capita, eppure “il Pastore” è una persona molto tenera che conosce ognuna e la chiama per nome.

Gesù vuole dirci che, pur sbagliando, quando pensiamo di non valere nulla o che la nostra vita non abbia significato, dobbiamo ricordarci che “Il Padre” ci mostra quanto valiamo per Lui perché ci conosce a fondo e vuole proteggerci dallo smarrimento perché ci ama follemente e che saprà tenerci, in un caldo abbraccio, finché avremo la volontà di stare con Lui, certi che nessuno dall’esterno potrà separarci.

Mi sento chiamato per nome da Gesù? Ascolto la sua voce e lo seguo? Prego per i giovani perché sentano la Sua Voce?
Signore, poiché mi ami mi hai creato libero, fa che io mi serva della libertà per scegliere Te, e vivere i Tuoi insegnamenti e i suggerimenti del Papa e della Chiesa. Questa è la sequela da cui niente e nessuno potrà strapparmi se io vivrò, giorno dietro giorno, la Tua presenza. Amen

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