“Amatevi come io vi ho amato”: l’ incorruttibile eredità di Gesù

(Commento al Vangelo di don Erminio Di Paolo)

In questa quinta domenica di Pasqua meditiamo il Vangelo di Giovanni al capitolo 13. L’amore è il grande protagonista ed è presentato da Gesù come il comandamento nuovo. Nel Vangelo giovanneo riassume tutti gli insegnamenti ed è il più ripetuto soprattutto nei discorsi di addio.

Ora che che Gesù sta per lasciare i suoi, esso rappresenta la sua eredità incorruttibile, il legame che li unirà per sempre. La qualità di questo amore, per lo più indicato in greco con il termine agape, ma nei discorsi anche con Philia, è data, in Gesù, dal suo offrire se stesso al Padre, affinché i suoi possano avere la vita divina attraverso di lui e perché il mondo sia salvato per mezzo di lui (Gv 3, 14-17).

In questo testo il comandamento dell’amore appare molto più che un’esigenza morale: esso discende direttamente dall’aver riconosciuto l’amore di Dio per noi, incarnato nella vicenda e nella persona di Gesù, e come risposta al desiderio del Signore stesso di una comunione che vada oltre la distanza e la morte. 

Riconosciamoci allora oggi appartenenti a Gesù e alla sua famiglia! “Amatevi come io vi ho amato”…Lo ricorda a ciascuno di noi! e Sant’Agostino ci direbbe: “Amate tutti gli uomini, anche i vostri nemici, non perché sono fratelli, ma perché lo diventino; e sempre siate accesi di amore fraterno, tanto verso il fratello già tale, quanto verso il nemico, affinchè con l’amore diventi fratello.

” Buona domenica!

don Erminio Di Paolo

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